sabato 5 novembre 2011

TERREMOTI NEL TRENTINO di Marisa Grande

Sulla base dei dati forniti dall'IESN a seguito di due eventi sismici di M. 3.4 e 3.1 della Scala Richter ed altri di minore intensità verificatisi dal 29 ottobre 2011:
"il Trentino meridionale e l'Alto Garda sono a rischio sismico a causa delle faglie trascorrenti una decina di km sotto il suolo. Il meccanismo focale che ha interessato la zona ad est del Lago di Garda indica la presenza di una faglia inversa compressiva (thrust) con andamento ovest/est (con leggero inclinamento a nordest) a basso angolo di immersione, attribuibile al sistema tettonico del Monte Baldo".
Le località interessate dai sismi sono Malcenise, Brentino, Avio, Ala, Sant'Anna d'Alfaedo e Ferrara di Montebaldo, la quale, come indica il nome "Ferrara", ha la caratteristica geologica che più l'ha resa famosa, essendo stata eletta sin dall'epoca romana a luogo privilegiato per l'estrazione del ferro. Secondo la teoria delle "Celle geomorfologiche", che implica un modello geometrico di suddivisione del territorio in un "sistema modulare di forme circolari in rapporto proporzionale di tipo frattale" l'area colpita dai sismi si colloca sulle circonferenze periferiche di una cella geomorfologica che ha il suo centro nel Collio.
 
La verifica che anche in quest'area l'originaria dinamica di espansione del territorio è avvenuta in risposta all'energia emanata dal Collio è determinata dall'orientamento degli archi dei bacini del Lago D'Idro e del Lago di Garda, del Monte Baldo e di un tratto del Fiume Adige, che si collocano su distinte circonferenze concentriche dipendenti dall'altura elevata per 836 metri sulla Val Trompia. Questo alto colle fu anche luogo di estrazione del ferro, il minerale a buona conduzione che conferisce caratteristica magnetica alle sue rocce, le quali risultano più coese rispetto a quelle non magnetiche e più friabili emarginate nelle aree periferiche della stessa cella.
Il Collio rappresenta, pertanto, il centro energetico e stabile, responsabile dell'espansione dell'elettromagnetismo che fuorisce dall'interno della Terra attraverso la colonna magnetica dei minerali ferrosi che compongono la sua roccia. L'elettromagnetismo in espansione dal quel centro, trasformato in energia sismica distruttiva, circola secondo l'armonica sei, colpendo maggiormente le aree periferiche della cella, dove i minerali friabili si inabissano per perpetuare il ciclo continuo del rinnovamento della litosfera. Queste aree limitrofe delle celle geomorfologiche sono le più esposte al rischio dei terremoti, di aperture di faglie, di frane, di smottamenti, ma anche di subduzione e di vulcanismo, dove vi siano vulcani non conosciuti o silenti. All'interno delle grandi celle si configurano le celle di minore dimensione, le quali per un rapporto di similarità modulare e frattale che le fa interagire tra loro, presentano il medesimo modello di dinamica interna dell'energia sismica, circolante per rimandi regolati dalla forma di esagoni regolari e di figure della geometria sacra, sviluppando una vibrazione con risonanze modulate sulla base dell'armonica "sei".
Secondo questa teoria, la piccola cella con centro in Ferrara di Montebaldo alla fine di ottobre 2011 si è attivata in risposta all'energia emanata dal Collio, centro della sua cella-madre, ed ha provocato, con un ampliamento di risonanza del segnale elettromagnetico originario, i terremoti registrati sia in prossimità del centro della sua stessa cella e sia sulla sua circonferenza massima (Brentino).
Sant'Anna d'Alfaedo, Avio e Malcenise, le altre località colpite, si collocano sulle circonferenze massime delle tre celle limitrofe alla prima, ma sono tutte comprese in una circonferenza avente il centro nella stessa Ferrara di Montebaldo.
La località di Ala si colloca invece sulla circonferenza di una cella più esterna rispetto alle altre e risulta compresa in una circonferenza ancora più ampia con centro in Ferrara di Montebaldo. Ala, pertanto sembra averne risentito solo di rimando dell'impulso elettromagnetico più forte che si è scaricato sulla vicina Avio, la maggiormente colpita tra le tre località interessate dai medesimi movimenti sismici e tutte equidistanti da Ferrara di Montebaldo.

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